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L'anatomia del pene

Il pene è costituito da una parte cilindroide, il corpo, e da una parte conoide, il glande.

Anatomia del pene

Fig. 3 - Anatomia del pene

​Il pene è costituito da una parte cilindroide, il corpo, e da una parte conoide, il glande

La struttura principale di entrambi è di tipo vascolare, ovvero è una rete di vasi ampiamente comunicanti tra loro in cui il volume di sangue e la rigidità della guaina di rivestimento sono le condizioni fondamentali per la costituzione dell'erezione. Il corpo presenta due cilindri laterali, i corpi cavernosi, avvolti da una guaina di tessuto fibroso poco elastico, la tonaca albuginea (fig. 4), e un cilindro mediano ventrale, il corpo spongioso, in cui trova posto l'uretra peniena o spongiosa. I corpi cavernosi sono gli elementi erettili, l'uretra è il canale per l'emissione dell'urina, pertanto connesso alla vescica, e dello sperma, pertanto connesso ai dotti ejaculatori che raccolgono lo sperma dalla prostata, dalle vescicole seminali e dai testicoli. (Fig. 5)

Tonaca albuginea

Fig. 4 - Tonaca albuginea

Testicoli

Il glande costituisce la parte terminale del pene, utile per la sua forma a favorire la penetrazione, con al suo vertice l'apertura uretrale, il meato, che serve per l'emissione all'esterno dell'urina (minzione) e dello sperma (eiaculazione). La cute, con caratteri di elevata elasticità, riveste tutto il corpo e al terzo distale (quasi al glande) si ripiega formando il prepuzio che ricopre più o meno completamente il glande e al cui vertice è connesso ventralmente dal frenulo o filetto. 

Fig. 5

Schema delle componenti genitali in sezione con a lato  l’uretra ai diversi livelli

La fisiologia dell'erezione

Il processo erettile inizia nel cervello e coinvolge sia il sistema nervoso che quello vascolare. I neurotrasmettitori (le molecole che consentono alle componenti del sistema nervoso di comunicare tra loro e con le cellule dei tessuti di destinazione degli impulsi) vengono emessi lungo i circuiti di attivazione e disattivazione della risposta erettile del pene; in relazione a quale delle due attività domina, si attiverà o disattiverà il processo erettile.

 

Gli stimoli fisici e psicologici convergono così sul circuito che deve attivare l'incremento di afflusso di sangue (parte arteriosa) al pene e che deve decrementare il deflusso (parte venosa) dal pene. Le due arterie peniene portano il sangue ai due corpi cavernosi, mentre l'arteria spongiosa lo porta al glande, cosicché l'aumento di quantità ingorga la rete vascolare dei corpi cavernosi e del glande gonfiandoli: la rigidità è dovuta al delicato equilibrio che si realizza tra la pressione aumentata nella rete vascolare e la rigidità elastica della tonaca albuginea che la riveste. (Fig.6)(Fig.7)

fisiologia dell'erezione

Fig. 6 - Rete vascolare del pene

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La pressione viene anche sostenuta dalla chiusura parziale, per compressione e per contrazione delle fibre muscolari lisce disposte circolarmente ad intervalli vari lungo le vene.

 

Nella rete vascolare peniena l'attività viene anche sostenuta dalla liberazione di molecole vasodilatanti quali il biossido e l'ossido d'azoto (NO2 e NO) che agiscono attivando l'adenilciclasi, l'enzima che ottiene il cGMP dal GTP convertito in GDP; tale processo è mantenuto in adeguato equilibrio da un secondo enzima, la 5-fosfodiesterasi, che trasforma il cGMP in GMP disattivando il processo di vasodilatazione.


Come si può comprendere il processo erettile è frutto di diversi meccanismi erettivi molto delicati che possono invertirsi anche rapidamente attivandolo o disattivandolo.

Fig. 7 - Sezione del corpo cavernoso

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